martedì 19 maggio 2009

La rossa e la gialla

Stanno tutti dormendo sull'autobus. La settimana è stata impegnativa un po' per tutti e il venerdì, pieno di traffico e di camion, sta lentamente riportando tutti a casa per il meritato week-end.
In tutto questo, però, c'è la rossa e la gialla che non dormono e anzi parlano. Parlano sempre, in continuazione. Di tutto.
La rossa dovrebbe avere circa 60 anni. Capelli rossi sempre in piega perfetta, come uscita un minuto prima dal parrucchiere. Sotto questa capigliatura, però, si scoprono rughe e decadenze proprie della sua età. Ancora sotto, l'eleganza continua con vesti di raso luccicante e brillantini.
L'altra, la gialla, ha un'età indefinita. Potrebbe avere l'irruenza tipica della gioventù. Oppure l'incazzatura col mondo tipica di un'età molto avanzata. Le primavere non hanno però lasciato ricordi sul suo volto. Cappellino sempre calcato sulla testa, coronata di biondi capelli lunghi. Il suo vestire ricorda una cinquantenne vestita da quindicenne.
La prima fila dell'autobus è già decisa: la rossa dietro l'autista nel posto centrale, la gialla dall'altra parte del corridoio. Se qualcuno occupa uno dei posti assegnati, fin dalle ultime file si vedono scintille di rabbia provenire dagli occhi della usurpata.
Conoscono naturalmente tutti gli autisti per nome (ma forse l'azienda assume soltanto dopo aver sentito il loro parere, chissà). Di certo è che l'azienda di trasporti riceve molte lamentele dalla gialla, mai contenta. Pullman sporchi, polvere, aria condizionata troppo alta, ritardo di 2 minuti, cinture di sicurezza alle poltroncine. Tutte richieste che si alternano giornalmente.
Oggi, ad esempio, non era la giornata delle cinture, né dell'aria condizionata, così hanno viaggiato con il ventilatore al massimo, benché la giornata non fosse eccessivamente calda, e nella totale assenza di sicurezza, ma con le grida per il ritardo accumulato nell'aspettare l'arrivo di un collega per ricevere il telepass.
Pochi giorni fa, invece, i passeggeri hanno viaggiato all'interno di un altoforno, con in sottofondo la sua tosse, dovuta alla polvere contenuta nei filtri del ventilatore dell'aria condizionata.
La rossa a volte cerca di calmarla, forse la saggezza dei vecchi, rimasta impigliata nelle rughe del volto, la aiutano a tenere a freno la gialla: “Zitta, zitta! Tanto è inutile, vedi che abbiamo perso solo 2 minuti?” “No, voglio dirglielo, abbiamo aspettato qui. E lo sanno che dobbiamo fare quel pezzo di autostrada... quindi il telepass lo devono lasciare sul pullman!” “Zitta!”.

Nessun commento:

Posta un commento